Champagne: marche e caratteristiche a confronto

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In comune hanno un territorio splendido, metodi esclusivi e personalità elegante, ma ogni champagne, a suo modo, potrebbe definirsi unico. Scopriamo di più, con alcune bottiglie da non perdere.

Champagne: marche e caratteristiche a confronto

Icona di eleganza, lusso, prestigio, espressione di una regione che è un concentrato di fascino e storia: lo champagne, il vino spumante francese, gode dell’appellativo di “re dei vini”, contraddistinto da un’identità autorevole, impossibile da scalfire.

È ancora comune l’idea che una bottiglia di champagne sia per pochi eletti, per caratteristiche e prezzo, generalmente più alto rispetto a quello degli spumanti italiani. Spesso a contribuire alle dinamiche del prezzo dello champagne sono anche aspetti che vanno al di là del prodotto e della filiera, come l’immagine e la forza comunicativa affidata alla bottiglia, responsabile di dover trasmettere il valore del contenuto già al primo sguardo.

E benché sia dominante il pensiero che lo champagne sia elitario, il panorama attuale dimostra che non è del tutto così, almeno in termini di accessibilità economica. Resta, infatti, l’impronta esclusiva di una terra e di un saper fare come pochi, ma cambiano le risposte ai consumatori: certamente il prezzo medio di uno champagne non è di 10 €, ma sono tante e diverse le proposte che dalla Francia riescono ad allietare palati diversi, tanto quelli dei grandi adulatori quanto i palati dei meno esperti, vogliosi di sperimentare senza eccedere.

Non è necessario andare su champagne costosissimi per gratificare i sensi; le maison che realizzano bottiglie davvero interessanti sono diverse: ne vedremo qualcuna, prediligendo le scelte più gettonate tra i clienti insieme ai nostri suggerimenti.

Prima di tutto, però, facciamo una breve panoramica sugli champagne, dal territorio ai metodi e alle uve usate per produrli.

La Champagne

La Champagne

Eccezionale per fattori climatici, geologici e geografici, meravigliosa per i paesaggi e le atmosfere, affascinante per l’arte e la storia: la Champagne è la terra natia del re dei vini, ricca di colline, costruzioni e cantine UNESCO.

All’interno di un contesto tanto meraviglioso, spiccano Reims con la sua Cattedrale, emblema della regalità francese, e Troyes, capitale storica della Champagne. E a Reims è stupefacente ciò che è custodito nelle cattedrali sotterranee: una rete di cantine e gallerie con milioni di bottiglie di champagne che invecchiano sotto terra.

Nella Champagne la storia si conserva e si fonde con un paesaggio altrettanto meraviglioso, ricco di dolci colline, dove alloggiano i vigneti di Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier, spettanze dei vignerons e in parte delle maison.

I vignaioli indipendenti coltivano gran parte delle uve in Champagne, mentre le maison una percentuale minore; nella maggior parte dei casi, infatti, sono i vignerons a vendere le uve alla maison. Ci sono anche diversi esempi di vignaioli, quindi piccole aziende a conduzione familiare, che producono vino in maniera autonoma, così come esistono maison meno standardizzate, che utilizzano metodi artigianali per la produzione dello champagne associabili a quelli dei vignerons.

Ma, per raccontare la Champagne in tutte le sue forme e abitudini servirebbe un manoscritto; rimandiamo a La mia Champagne, libro di Alberto Lupetti, la voce italiana più autorevole in merito.

Le uve per lo champagne e i Cru

A dare vita agli champagne sono principalmente tre uve, di cui due a bacca nera. Abbiamo il Pinot Nero, vitigno dominante della Montagne de Reims e della Cote des Bar, il Pinot Meunier, della Vallée de la Marne e lo Chardonnay, vitigno favorito nella Cote des blancs.

Le uve di Pinot Nero caratterizzano i vini con aromi di frutti rossi e carattere deciso; quelle di Pinot Meunier danno vita a vini morbidi e fruttati, piuttosto rotondi; lo Chardonnay, infine, si distingue per gli aromi delicati e floreali, per l’evoluzione lenta che predispone il vino all’invecchiamento. Le tre uve più diffuse per lo champagne sono quelle che meglio si adattano alla natura del terroir; in piccolissime percentuali è possibile trovarne alche altre a bacca bianca.

Attraverso i vigneti e i territori della Champagne, inoltre, è possibile classificare i vini spumante in tre categorie, Premier Cru, Grand Cru e Cru. Ogni villaggio detiene un punteggio riguardo alla qualità delle uve: i migliori, i Premier Cru e i Grand Cru, si trovano soprattutto nel dipartimento della Marna. Tuttavia, non è insolito trovare grandi champagne anche in aree meno famose in termini di pregio.

A dare l’impronta a ogni bottiglia di champagne contribuiscono, infatti, la tecnica e la capacità di produzione, affinate in secoli di storia e che hanno fanno del vino spumante francese una vera icona di stile e raffinatezza.

Tipi di champagne

Lo champagne nasce da assemblaggio della cosiddetta Cuvée, la miscela ottenuta dai vini base prodotti dopo la vendemmia e conservati in seguito separatamente, a disposizione dello Chef de cave.

Una prima distinzione tra tipologie di champagne può essere fatta proprio in base a tali vini: se sono diversi e di annate differenti, si parla di champagne Sans Année, senza annata appunto; quando, invece, abbiamo vini diversi ma appartenenti alla stessa annata si parla di champagne Millésime o Vintage.

Un’ulteriore classificazione deriva dalle uve usate in assemblaggio. Gran parte degli champagne nascono da uve di Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier, con assemblaggio Trois Cépages e sono generalmente dei brut base; più delicati, invece, sono i Blanc de Blancs, champagne ottenuti da sole uve Chardonnay; infine, i Blanc de Noirs, più secchi e decisi, prevedono assemblaggio di Pinot Nero e Pinot Meunier.

Per quanto riguarda i rosé, il loro colore è legato all’aggiunta di piccole quantità di vino rosso nella Cuvée oppure a una tecnica di estrazione del colore detta Saignée.

I migliori champagne: le marche che detengono primati

Se per i vini è difficile indicare quale siano in assoluto i migliori, per gli champagne diventa un’utopia. Certamente esistono diverse marche di champagne fregiate di tale qualità non solo per merito della bontà oggettiva del vino; sono anche le scelte dei consumatori, il prezzo e altri fattori legati alla comunicazione e al marketing aziendale ad attribuire a uno champagne un certo valore. La qualità del prodotto resta ovviamente un punto fermo.

Tra grandi nomi e marche meno conosciute, vediamo alcune bottiglie di champagne e maison che a parer dei clienti, e poi nostro, meritano complimenti:

 

 

Cristal, lo champagne icona di Louis Roederer

Cristal, lo champagne icona di Louis Roederer

Creato nel 1876 per lo zar Alessandro II, il Cristal è lo champagne più famoso di Louis Roederer, oltre che uno dei più famosi al mondo. Il nome deriva dalla bottiglia di cristallo a fondo piatto creata appositamente per esaltare lo champagne.

Messo in commercio per la prima volta nel 1945, il Cristal di Louis Roederer si colloca da subito tra gli champagne di più alto rango. Non è certo uno degli champagne più economici, ma resta comunque molto richiesto dai consumatori, di quelli che non si può non provare almeno una volta nella vita.

Ogni bottiglia oggi è il risultato di una produzione limitata: il Cristal si ottiene solo da grandi annate, quando Chardonnay e Pinot Nero arrivano a una maturazione perfetta; in seguito, invecchia in cantina per sei anni e per otto mesi dopo lo sboccamento.

È uno champagne di notevole equilibrio, leggero, vivace e strutturato, difficile da paragonare ad altri. In bocca si rivela fresco e minerale, con una persistenza unica; al naso rivela molteplici profumi, dai sentori di cacao e vaniglia ai retrogusti di nocciola tostata, cannella e liquirizia. Conservato anche per più di venti anni, lo champagne Cristal manterrà la sua freschezza e il suo carattere esclusivo.

 

 

Belle Epoque, champagne dell'Art Nouveau

Belle Epoque, champagne dell’Art Nouveau

Una bottiglia di spicco nell’esclusiva collezione di champagne Perrier-Jouët, maison da sempre vicina all’eleganza e alla raffinatezza, che raggiunge anche con l’ausilio dell’arte: le etichette in bottiglia si ispirano ai disegni del maestro di Art Nouveau, Émile Gallé.

Lo champagne Belle Epoque si ottiene da assemblaggio di uve Chardonnay per il 50%, uve di Pinot Noir al 45% e il restante 5% di Pinot Meunier, che arrivano dai cru più rinomati della Champagne. L’affinamento è di almeno 6 anni sui lieviti.

Con lo champagne Belle Epoque siamo certi di godere di una combinazione magica di stile ed eleganza, la stessa che la maison Perrier-Jouët conserva da secoli.

Il suo perlage è dorato e raffinato, il ventaglio di profumi è ricco e particolare; spiccano al naso sentori floreali di frutta bianca esotica come pera, ananas, fragola e zenzero. Al perfetto equilibrio in bocca, aggiunge una buona mineralità.

Certamente tra gli champagne più raffinati, il Belle Epoque incarta alla perfezione il mito dell’eleganza francese.

  

Champagne Bollinger e Special Cuvée

Champagne Bollinger e Special Cuvée

Con due secoli di storia alle spalle, Bollinger è tra le maison più note a livello internazionale. C’è più di uno champagne nella collezione Bollinger che merita attenzione, ma il più importante è il suo Special Cuvée, un vino che si è evoluto negli anni restando fedele alla propria natura. La prima uscita dello Special Cuvée risale a oltre un secolo fa, anni e anni in cui questo brut ha avuto modo di dimostrare il proprio valore accrescendo fama e prestigio.

Le uve vengono dai cru più prestigiosi; lo Chardonnay conferisce allo Special Cuvée un perlage fine ed elegante, il Pinot Nero e il Meunier gli danno complessità, freschezza e leggerezza. L’assemblaggio avviene tra uve appena vendemmiate e vini di riserva, invecchiati anche per oltre 15 anni.

Bollinger Special Cuvée è straordinario, uno champagne elegante con equilibrio perfetto tra potenza, vivacità e struttura.

  

Piper Heidsieck, dalla regina di Francia alla certificazione B Corp

Con forte impegno nella viticoltura sostenibile, Piper Heidsieck è una delle prime realtà della Champagne a ottenere certificazione B Corp, simbolo di un modello di business positivo e orientato a migliorare l’impatto ambientale. È con questa filosofia produttiva che le vinificazioni innovative di Piper Heidsieck portano a vini di altissima qualità, da sempre creati nell’ottica di artigianalità e lusso secondo una tradizione secolare.

Cuvé Brut Piper Heidsieck

La Piper Heidsieck è infatti una delle prime maison di champagne. Nata nel 1785, si distingue per essere riuscita a creare una cuvée speciale per Maria Antonietta di Francia, e la regina ne divenne addirittura ambasciatrice. Amato anche dalle più famose star del cinema come Marilyn Monroe, lo champagne Heidsieck è un simbolo storico del suo territorio. Ancora oggi i vini si distinguono per essere tra i migliori champagne, ottenuti sempre da uve classiche come Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier.

La Cuvée Brut è tra i più emblematici e rappresentativi champagne Piper Heidsieck. Una bollicina estremamente vivace e fresca, con delicata persistenza al palato. Si presenta con colore giallo paglierino, limpido e brillante, con note di biancospino e mela verde al naso, insieme a sentori bilanciati di pera matura, agrumi e note tostate. Un grande sorso, nato dall’unione di oltre 100 cru provenienti da tre vitigni distinti di champagne.

Piper Heidsieck oggi fa parte dei due marchi del gruppo Rémy Cointreau; l’altro è Charles Heisdieck, altro grandissimo esempio di eleganza e di stile fortemente riconoscibile, lontano da qualunque schema dettato dalla moda.

  

Philippe Gilbert: champagne, sport e arte insieme

Philippe Gilbert: champagne, sport e arte insieme

Il fascino degli champagne Philippe Gilbert si percepisce già nel nome, a patto che se ne conosca l’origine. Creati da Giulio Menegatti, i Philippe Gilbert si ispirano al ciclista francese omonimo, metafora di umanità, forza ed eleganza, un campione del terzo millennio con doti di scattista.

Alle gesta atletiche di Philippe Gilbert si mescola l’arte, quella di Marc Chagall, pittore russo naturalizzato francese, le cui opere diventano etichette: quelle degli champagne Philippe Gilbert sono registrate presso il Comité Interprofessionnel du Vin Champagne con sede a Eperney.

Gli champagne sono quattro, poche bottiglie ma con un carattere e uno stile eccezionale; dal più intenso a quello più equilibrato, ogni champagne Philippe Gilbert è una prelibatezza che vale la pena provare grazie anche al buon compromesso col prezzo.

  

Encry, champagne coraggiosi dall'impronta italiana

Encry, champagne coraggiosi dall’impronta italiana

Gli champagne Encry ci piacciono particolarmente. Bottiglie più distanti dai riflettori, ma di grande esclusività, hanno sempre avuto un ruolo importante nel nostro catalogo perché, spesso, in proposte così si scoprono veri e propri capolavori.

Encry è una realtà giovane, con un percorso ricco di aneddoti che guardano alla ricerca della creazione perfetta; è un progetto che nasce dall’arte di fare lo champagne unita a emozioni e intuizioni. Sono due italiani a occuparsene nel cuore della Côte des Blancs; qui, i vigneti sorgono in uno dei 17 Grand Cru della Champagne, sottoposti a tecniche innovative come quella dell’idrosemina.

La maison, la Veuve Blanche Estelle, fa parte dei récoltants manipulants, ovvero i piccoli produttori che raccolgono, producono e commercializzano champagne direttamente.

I risultati regalano emozioni rare e piaceri sublimi, come accade con il Millésime, il prestigioso Gran Cuvée di Encry ottenuto da un unico cru nel rispetto della più antica tradizione degli champenoise della Mesnil-sur-Oger. Uno champagne intenso, dal profumo caratteristico e sapore fresco, minerale e asciutto, estremamente piacevole da bere.

Gli champagne di cui abbiamo parlato

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