Colterenzio

Colterenzio

La recente storia della Cantina Colterenzio è fatta di ribelli e pionieri vignaioli che nel 1960, inizialmente in 26, diedero vita alla propria cooperativa agricola per commercializzare il vino in autonomia. Fu così che nel piccolo borgo di Schreckbichl (in italiano Colterenzio) in Alto Adige, nacque l'omonima cantina con l'obiettivo allora ambizioso e pionieristico di produrre vino di qualità. Nel 1979 subentrò l'illuminato viticoltore Luis Raifer nel ruolo di direttore, che riconoscendo le qualità della terra, del clima, del terroir e della competenza vitivinicola locale, ne ravvisò il potenziale nel produrre vini d'eccellenza, portando l'Alto Adige a livelli fino ad allora insperati. Con questa visione chiara e ben definita, iniziò a dare vita al proprio progetto nel suo podere "Lafòa" su una ridente collina baciata dal sole, dove sostituì le viti di Schiava con le varietà Cabernet Sauvignon e successivamente Sauvignon Blanc. Ma non si limitò a questo, bensì introdusse un nuovo metodo di viticoltura che prediligeva la bassa resa a fronte di un'alta qualità delle uve destinate a grandi vini. Questa metodologia si impose all'interno dell'intera cooperativa, sperimentando nuove varietà ma preservando il metodo, particolarmente accurato in vigna come in cantina. Dopo 40 anni da quella svolta, da 26 soci vignaioli fondatori oggi sono diventati 300, che con le loro famiglie, chi per passione chi per lavoro, contribuiscono ogni anno, autunno dopo autunno al successo dei grandi vini Colterenzio.

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